Andrea è il mio primo figlio.
Io sono figlia unica.
Non sono cresciuta con cugini o cugine; non ho avuto particolari amici d’infanzia.
Le mie amiche e le parenti femmine della mia età, non hanno ancora figli.
Di bambini so molto poco.
Quello che so, è che da quando Andrea va al nido ascolto molte considerazioni, spiegazioni e illuminazioni sparse:
«Ogni bambino è a sé»
«I bambini piccoli dovrebbero stare con le mamme»
«I bambini devono andare a scuola e stare con gli altri bambini»
«Signora, finge di piangere!»
«Tra qualche tempo non vorrà più andare via»
«Mio figlio non riesce a staccarsi da me»
«Mio figlio vuole stare solo in braccio a me»
«Nooo, mio figlio nooo»
«I bambini sono tutti uguali»
«È che ora comincia a cacciare il carattere»
«Mio figlio sa molto bene quello che vuole»
«Signora, bisogna lavare sempre le mani e proteggere il bambino dai virus»
«Metteteli a terra! Devono fare gli anticorpi!»
«Mamme, e allora? La smettiamo o no con questo allattamento?»
«Il latte materno fino ai tre anni è una risorsa!»
e che al di là di tutte queste, e al di sopra delle parti, c’è una sola, unica e unanime dottrina:
«Sono i denti».
Deliziosamente e saggiamente sintetico di ogni mommy war passata, presente e futura. Lasciati dire che se sei arrivata fino al nido riuscendo a scansare questo genere di perle di saggezza, allora sei davvero un genitore illuminato!
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Più che scansate fin’ora le avevo trovate sparse. Poi ho scoperto dove si “annidano”! (Grazie!)
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