LETTURA

NON PRENDERLA COME UNA CRITICA
Qui non si usa la critica come un’arma ma allo stesso tempo non si ha paura di fare critica, perché la critica serve a tutti. Poche regole: 1. no recensioni spacciate per critica, 2. la critica non è un’operazione auto-evidente: la si fa sui brani tratti dal testo, 3. critica sul testo, non sugli scrittori, 4. critica sul testo, non su quello che gli scrittori avrebbero voluto (dovuto?) dire secondo chi critica.

Le nostre analisi di manuali e saggi su scrittura, narrazione, editing. Pezzi critici che approfondiscono i consigli sul mestiere, appunti e riflessioni sulle tecniche, la teoria e la pratica in materia di libri e altri formati.

Leggere da lettori forti, leggere da professionisti o, semplicemente, affinare la capacità di farlo in maniera critica e approfondita. Riflessioni a voce alta sulla lettura fatta con mestiere: perché non conta la quantità di libri acquistati o divorati: leggere è un atto creativo e tecnico che va educato.

TALISMANI
Se vi stabiliscono un dialogo fecondo di suggestioni, i classici, per chi li legge, si configurano come degli «equivalenti dell’universo, al pari degli antichi talismani» (Calvino). Così, portati sempre con sé, possono sortire effetti benefici e domare i demoni interiori. Alcuni meritano di essere spolverati, altri non hanno mai smesso di stare appesi al collo di qualcuno, ma tutti, se lucidati, risplendono di una bellezza più viva. Da dove nasce la loro magia?
SCRITTURA

Quale metodo per un lettore critico? Non crediamo allo smonta-frasi senza contesto tanto per deridere, ma siamo comunque dell’idea che i testi parlino da sé. Camera di smontaggio mostra una serie di stralci senza alcun accompagnamento critico né analisi sull’autore, sul momento storico dell’uscita del romanzo, sui temi trattati, ecc. Scommettiamo sulla capacità dei testi di significare da sé, almeno in parte, la riuscita o la non riuscita della scrittura.

Scrittori e scrittrici rispondono alla domanda tanto semplice quanto aperta alle possibili declinazioni: perché scrivo? Flussi di coscienza ragionati e levigati, dal personale al politico, dal dettaglio all’universale.

I tropi narrativi sono quegli strumenti di cui si serve chi racconta una storia. Personaggi, ambientazioni, espedienti: come immagini stock, come munizioni immagazzinate in un arsenale, i tropes sono mezzi a disposizione di chi scrive, pronti sugli scaffali, strutture riconoscibili da riempire di contenuto. Qual è il confine tra tropi e cliché? Quali sono gli esempi di tropi ben dosati e quali i luoghi comuni da scardinare?

È la posta del cuore della scrittura curata da Francesca: inviale un tuo racconto o il primo capitolo del tuo romanzo e ti scriverà una lettera di valutazione franca, pubblica e gratuita. Per sapere come funziona leggi qui.
EDITORIA

Un manoscritto formattato male e poco curato dal punto di vista morfosintattico è un pessimo biglietto da visita: doppi spazi, apostrofi al posto degli accenti, orrori grammaticali lasciano sospettare sciatteria e ineleganza. Fedele all’idea che la forma sia sostanza la rubrica vi condurrà attraverso il bon-ton della formattazione testuale, affinché nessuno possa guardarvi dall’alto in basso.

Pensiero più o meno diffuso vuole che l’editoria di un tempo fosse migliore di quella di oggi: libri più curati, maggior rispetto per gli scrittori, poco interesse per il profitto. Ma è davvero così o è solo la patina nostalgica di ciò che non abbiamo vissuto a farci sembrare tutto oro quel che in realtà è piombo (tipografico)? “Gattopardi editoriali” è la rubrica sull’editoria che cambia per restare (quasi) così com’è da sempre.

La longevità dei libri è molto variabile: pochi sono eternamente in catalogo, altri vivono un decennio di gloria, altri finiscono troppo presto al macero e si ripropongono soltanto, con lo status di rarità e a prezzi irragionevoli, sui canali di vendita online. Ma non sempre la durata della vita di un libro è proporzionale al suo valore. Ci sono libri che, per i motivi più disparati, meriterebbero di tornare dall’oblio: Desiderata è la rubrica che invita ad accorgersene.

Redattori, social media manager, impaginatori, uffici tecnici, consulenti e ancora altri: sono loro gli editoriali, persone che lavorano con i libri prima che diventino libri. Chi sono, cosa fanno e come lo fanno: una serie di domande per scoprire qualcosa di più sui mestieri dell’editoria.
VISIONE

Le serie TV sono tra i testi più “letti” dell’ultimo decennio (diremmo ventennio, se non suonasse così angosciante). In questa rubrica ci occupiamo di lettura seriale, analisi del testo e dei contenuti culturali, più o meno letterari, più o meno egemonici, più o meno pop, rintracciabili tra una stagione e l’altra.
FUORICOLLANA E INTERVISTE

Ci sono libri che ci fanno compagnia da anni, fedeli in attesa, libri interrotti o dimenticati, altri che appaiono inaspettati e sembrano inseguirci o solo chiamarci, libri che in qualche modo fanno già parte di noi. Come il Lettore di Se una notte d’inverno un viaggiatore, editori, scrittori, illustratori e librai raccontano i loro libri non letti.

Una rubrica di interviste a scrittori in forma di lista: una madeleine di 4+1 libri che rappresentino la loro mappa letteraria e sentimentale coniugata di volta in volta su un diverso tema.

Interviste a scrittori, scrittrici e editor che raccontano loro esperienza con le storie: aneddoti, impressioni, svolte e soluzioni nel processo che va dal manoscritto all’opera finale.

Attualità, pensieri e polemiche: dalle idee nuove alle diatribe sui classici, dalle liste di quello che ci piace a ciò su cui non siamo d’accordo

Come la vita personale si intreccia con le storie: considerazioni, riferimenti, autofiction e altri confini difficili da tracciare