postilla
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Postilla n.3

Hai presente la posta del cuore?
Postilla è la posta del cuore per autori inediti. Tratterà di scrittura piuttosto che d’amore, ma per il resto la formula è la stessa: scrivi a Francesca e lei ti risponderà.

Per partecipare leggi qui.



Cara Lia,

ho conosciuto laboratori di scrittura in cui per dimostrare a un allievo come il suo tentativo di comporre narrativa fosse sbagliato venivano chiamati in causa i grandissimi della letteratura. Un tizio provava timidamente a inserire l’elemento fantastico in un capitolo e bom! veniva travolto dai paragoni con Il maestro e margherita di Bulgakov, un’altra si testava sulla difficilissima forma racconto e giù di Anton Čechov, Flannery O’Connor, Guy de Maupassant. Non è quello che voglio fare io, non credo serva. E però ti chiedo: con quante e quali letture hai accompagnato il tuo tentativo di narrazione? Ti sei guardata intorno, hai fatto una ricerca su forme simili? Nella presentazione che mi hai mandato parli di “romanzo di formazione” però qui la forma sembra piuttosto molto diaristica, molto confessionale. Hai letto diari e confessioni altrui? Ti consiglio di farlo. Non c’è davvero altro modo per prendere le misure di ciò che si vuol scrivere se non studiare come hanno scritto gli altri. Prima di te e contemporaneamente a te. Soprattutto contemporaneamente. Componi due liste: una per i diari classici, i riferimenti tradizionali (e mettici dentro Woolf, Cheever, Levi, Pavese, Sapienza) e una per le pubblicazioni di oggi, italiane. Cioè quelle che possono essere il più possibile simili alla tua, imperfezioni comprese. Una delle prime cose che scoprirai è che per raggiungere l’obiettivo dell’universalità, e quindi arrivare a tutti, occorre raccontare il personale. Ma non nel senso dei fatti tuoi, nel senso del come vivi tu le cose, come le guardi, che idea te ne fai. Se compi questo sforzo di intima onestà le prime bozze che andranno via saranno quelle con frasi impersonali, sentenziose, moralistiche, che sembrano avere la presunzione di parlare per tutti, come quelle del tuo pezzo. Non parlare per tutti, parla per te. Metti in gioco te stessa, non essere astratta, non ti appoggiare al senso comune. E così gli altri ti ascolteranno di più.

Ciao, buona scrittura 😊

Francesca

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