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Scrivere per adulti, scrivere per ragazzi: intervista a Veronica Galletta, Sarah Savioli, Barbara Fiorio.

di Beatrice Galluzzi In un recente editoriale apparso nella newsletter di Ilda, Francesca de Lena rifletteva sul fatto che scrivere per ragazzi sia molto diverso rispetto a scrivere per adulti: i secondi, una volta finito un libro, lo posano, archiviandolo nella libreria, mentre i ragazzi, i bambini, tendono a leggerlo e rileggerlo più volte. Ci entrano, si accomodano, vivono in un’atmosfera che mano a mano diventa loro familiare. Ecco la grande responsabilità di scrivere per ragazzi: l’esigenza di creare una storia avvincente, un setting originale, personaggi per il quale fare il tifo. Un connubio che trionfa nei romanzi di avventura, quelli che molti di noi ricordano come formativi negli anni più cruciali.  A questo proposito, la prima domanda è per Veronica Galletta, premio Campiello Opera prima 2020 con “Le isole di Norman” (ItaloSvevo, 2020), ora in libreria con “Nina sull’argine” (minimum fax, 2021). Hai sempre dichiarato che il romanzo di avventura è stato fondamentale per il tuo bagaglio da scrittrice (bagaglio inteso come necessaire degli strumenti da utilizzare, ma anche raccoglitore di idee, di appunti, …

La prima cosa scritta #4

5 domande a partire da una fotografia: quella del primo testo scritto. Le prime parole delle quali scrittrici e scrittori hanno deciso di fare qualcosa, o quelle che hanno mostrato loro che scrivere era ciò che volevano davvero (e in cui davvero riuscivano). La svolta nella loro formazione, anche se in un momento iniziale, e nel loro percorso autoriale. A cura di Francesca de Lena. Intervista di Francesca Ceci.Risponde Alessandro Raveggi. Cosa questa foto racconta del testo e cosa racconta di te? La foto che ho fatto è della copia sgualcita, scolorita del mio primo libro di poesie, L’evoluzione del Capitano Moizo, uscito nel 2006. Non un vero e proprio manoscritto, ma il risultato stampato di tanti manoscritti persi oggi, e vergati tra Berlino, il Quartiere Latino, Piazza Santa Felicita a Firenze, manoscritti dei vent’anni, quelli nei taccuini sporchi di tabacco e vinaccio. Dentro questo libro c’è però di tutto, i primi veri amorazzi transnazionali (quelli che mi sono funzionati di più), una certa ossessione per l’enumerazione e la parola come teatralizzazione. C’è anche un …

La prima cosa scritta #3

5 domande a partire da una fotografia: quella del primo testo scritto. Le prime parole delle quali scrittrici e scrittori hanno deciso di fare qualcosa, o quelle che hanno mostrato loro che scrivere era ciò che volevano davvero (e in cui davvero riuscivano). La svolta nella loro formazione, anche se in un momento iniziale, e nel loro percorso autoriale. A cura di Francesca de Lena. Intervista di Francesca Ceci.Risponde Gianni Montieri. Cosa questa foto racconta del testo e cosa racconta di te? Questa foto diventa un movimento teso al recupero di qualcosa di molto prezioso. Ed è esattamente quello che rappresenta per me la prima cosa scritta e dopo tutte le altre. Le poesie le scrivo sempre tutte quante a mano, ognuna due o tre volte sullo stesso taccuino, prima di ricopiarle in word. Ogni poesia ha almeno un paio di editing fatti con penna prima di essere trasferita sul foglio elettronico. La prima cosa scritta però deve essere stata una canzone modificata. Modificavo i testi delle canzoni, le cambiavo e le adattavo alle mie …

La prima cosa scritta #2

5 domande a partire da una fotografia: quella del primo testo scritto. Le prime parole delle quali scrittrici e scrittori hanno deciso di fare qualcosa, o quelle che hanno mostrato loro che scrivere era ciò che volevano davvero (e in cui davvero riuscivano). La svolta nella loro formazione, anche se in un momento iniziale, e nel loro percorso autoriale. A cura di Francesca de Lena. Intervista di Francesca Ceci.Risponde Lelio Bonaccorso. Cosa questa foto racconta del testo e cosa racconta di te? Questa immagine è un disegno a cui sono molto legato, rappresenta anche il mio esordio da professionista nel mondo del fumetto con Peppino Impastato. Un giullare contro la mafia, edito nel 2009 da Beccogiallo e scritto dal mio socio Marco Rizzo, con cui avremmo fatto molti altri lavori negli anni seguenti. È una poesia di Peppino che ho illustrato: benché fosse una persona molto gioviale – da come ce lo hanno raccontato i suoi amici – conservava dentro di sé un aspetto malinconico e triste ed è questo quello che qui ho cercato …

Libri (Quasi) Non Letti #9

Ci sono libri che leggiamo e rileggiamo, di cui citiamo passi a memoria, che ci hanno cambiato la vita o solo una giornata. E poi ci sono libri su cui abbiamo altri programmi, che ci fanno compagnia da anni, fedeli in attesa, quelli interrotti o dimenticati, altri che appaiono inaspettati e sembrano inseguirci o solo chiamarci, libri che in qualche modo fanno già parte di noi. Come il Lettore di “Se una notte d’inverno un viaggiatore”, editori, scrittori, illustratori e librai raccontano i loro libri non letti. Risponde Effequ (Silvia Costantino e Francesco Quatraro) Libri che puoi fare a meno di leggere. Di solito lo scopro dopo: un caso editoriale iper gonfiato che una volta finito ti si affloscia tra le mani, e ti lascia a chiederti perché, come un triste soufflé. Libri fatti per altri usi che la lettura. Il secolo breve di Eric J. Hobsbawm. Preziosi contenuti e ottimo oggetto contundente, peraltro utile a stirare fogli stropicciati. Libri che tutti hanno letto dunque è quasi come se li avessi letti anche tu o …

La prima cosa scritta

5 domande a partire da una fotografia: quella del primo testo scritto. Le prime parole delle quali scrittrici e scrittori hanno deciso di fare qualcosa, o quelle che hanno mostrato loro che scrivere era ciò che volevano davvero (e in cui davvero riuscivano). La svolta nella loro formazione, anche se in un momento iniziale, e nel loro percorso autoriale. A cura di Francesca de Lena. Intervista di Francesca Ceci. Risponde Azzurra D’Agostino. Questa è la prima pagina di un lungo poemetto scritto di getto nel 2002, poi pubblicato per I Quaderni del battello ebbro l’anno seguente, in una plaquette dal titolo dialettale che significa: “Da nessuna parte”. Cosa questa foto racconta del testo e cosa racconta di te?Questa foto racconta il primo testo in cui ho capito che era successo qualcosa. Che avevo intravisto una traccia per terra, o sentito un suono che guida, o la lucina nel bosco buio. Da molti anni, o forse per la prima volta, non conducevo io un testo, non ero presente sulla pagina, ma ero in ascolto totale. Quello …

Libri (Quasi) Non Letti #8

Ci sono libri che leggiamo e rileggiamo, di cui citiamo passi a memoria, che ci hanno cambiato la vita o solo una giornata. E poi ci sono libri su cui abbiamo altri programmi, che ci fanno compagnia da anni, fedeli in attesa, quelli interrotti o dimenticati, altri che appaiono inaspettati e sembrano inseguirci o solo chiamarci, libri che in qualche modo fanno già parte di noi. Come il Lettore di “Se una notte d’inverno un viaggiatore”, editori, scrittori, illustratori e librai raccontano i loro libri non letti.Rispondono Giulia Cuter e Giulia Perona, scrittrici e curatrici di Senza Rossetto. Libri che puoi fare a meno di leggere. Posso fare a meno dei classici gialli da spiaggia, quei thriller che molto spesso si leggono per intrattenimento nelle lunghe e calme giornate estive. Ho letto alcuni libri di Simenon (bellissimo, tra l’altro, il suo Le finestre di fronte), ma non mi sono mai appassionata al genere. Libri fatti per altri usi che la lettura. Mi piace selezionare letture da bagno, ideali per trascorrere il tempo sul wc. Il mio …

La scrittura dell’intrigo. Intervista a Matteo Strukul

Nel raccontare, fra intrighi e colpi di scena, l’Italia dei secoli passati e personaggi illustri come Lorenzo de’ Medici o Giacomo Casanova, Matteo Strukul ha riabilitato nei suoi romanzi storici, adattandola, la grande scrittura feuilletonistica, guadagnandosi così la definizione di «Dumas 2.0». Gli abbiamo chiesto di toglierci qualche curiosità, a partire dalle sue abitudini di scrittura fino ai progetti futuri, passando per le ultime pubblicazioni. Cominciamo parlando dell’atto dello scrivere. Quante ore dedichi alla scrittura ogni giorno? In che momento della giornata? Scrivo dalle nove del mattino fino all’una. Di pomeriggio studio. Ti imponi un minimo di battute o parole giornaliere? No. C’è un luogo specifico dove preferisci scrivere? Segui dei rituali o delle piccole manie che ti consentano di concentrarti al meglio? Una seggiola, una scrivania e un Mac. Ogni tanto, prima della pandemia, lavoravo anche nei caffè specie se sono a Milano o a Berlino. Non si fa in tempo a finire di leggere il tuo ultimo romanzo (La corona del potere, Newton&Compton 2020) che già escono, o vengono annunciati, tuoi nuovi lavori. …

Libri (Quasi) Non Letti #7

Ci sono libri che leggiamo e rileggiamo, di cui citiamo passi a memoria, che ci hanno cambiato la vita o solo una giornata. E poi ci sono libri su cui abbiamo altri programmi, che ci fanno compagnia da anni, fedeli in attesa, quelli interrotti o dimenticati, altri che appaiono inaspettati e sembrano inseguirci o solo chiamarci, libri che in qualche modo fanno già parte di noi. Come il Lettore di “Se una notte d’inverno un viaggiatore”, editori, scrittori, illustratori e librai raccontano i loro libri non letti. Risponde Salvatore D’Alessio, libraio. Libri che puoi fare a meno di leggere. Tutti quelli con gli strilli imbarazzanti stampati sulle fascette giallo fluo e con le copertine fatte in serie sulla carta lucida con i bolloni del prezzo che non si staccheranno mai più! Libri fatti per altri usi che la lettura. I libroni di arte e fotografia, sono parte del mio salotto, arredano e alcuni li uso anche come alzavaso per le piante, giuro che sto attendo a non bagnarli, spesso qualcuno ha storto il naso ma …

Libri (Quasi) Non Letti #6

Ci sono libri che leggiamo e rileggiamo, di cui citiamo passi a memoria, che ci hanno cambiato la vita o solo una giornata. E poi ci sono libri su cui abbiamo altri programmi, che ci fanno compagnia da anni, fedeli in attesa, quelli interrotti o dimenticati, altri che appaiono inaspettati e sembrano inseguirci o solo chiamarci, libri che in qualche modo fanno già parte di noi. Come il Lettore di “Se una notte d’inverno un viaggiatore”, editori, scrittori, illustratori e librai raccontano i loro libri non letti. Risponde Eva Ferri, editor E/O Libri che puoi fare a meno di leggere. Ho letto, negli anni e in autentica buona fede, diversi fra i grandissimi bestseller internazionali cosiddetti “commerciali”. Mi è sembrato di capire, a posteriori, e anche nei casi di libri che poi ho buttato perché non li avevo sopportati, le ragioni del loro successo. Credo di essermi inflitta piccoli traumi a sufficienza, quindi ora sono molto più cauta. Consiglio comunque di non essere mai troppo snob, negli anni ho anche trovato delle vere perle come …