Insegnare (o no) la scrittura creativa
Processi e sentenze alle scuole di scrittura creativa Esistono due scuole di pensiero riguardanti l’utilità delle scuole di scrittura creativa. Ci sono i detrattori, ovvero quelli che pensano che la scrittura creativa non si possa insegnare, perché viene considerata un’attività spirituale, o perché si pensa non si possa trasmettere alcun tipo di nozione sui meccanismi narrativi, e ci sono coloro che le apprezzano, immaginando che la scrittura creativa possa essere insegnata ma soprattutto imparata. A dimostrazione portano la semplice ragione che centinaia di scrittori hanno seguito corsi di scrittura creativa e non hanno avuto bisogno di giustificarsi dopo averlo fatto. Soprattutto nel mondo anglosassone: lì è la prassi, è così che si fa almeno da una cinquantina d’anni. Anni fa, durante un incontro per la presentazione de “La manutenzione degli affetti”, lo scrittore Antonio Pascale ci folgorò con una definizione della narrativa italiana a confronto con quella anglosassone dicendo: “Agli italiani piacciono le sentenze e non i processi.” Per “sentenze” immagino Pascale intendesse i giudizi, le spiegazioni, le morali, e per “processi” tutti quegli elementi …