All posts tagged: fiction

La lista di ILDA – maggio 21

Lista di Beatrice Galluzzi Zombie, di Joyce Carol Oates (disponibile anche in audiolibro, letto da Riccardo Bocci). Tra i testi più controversi della prolifica Oates, Zombie ha come protagonista Quentin P_, uno psicopatico che scopre per caso la lobotomia e la attua sulle sue vittime con l’intento di trasformarli in zombie. Il libro è un monologo perturbante dalla forma diaristica, inclusi disegnini e punteggiatura informale (tutte le “e” diventano “&”) che da una parte rendono faticosa la lettura e dall’altra aggradano quel tipo di voyerismo perverso e universale. Il valore affettivo, di Nicoletta Verna un romanzo che si immerge amabilmente nel cuore cupo della protagonista. Bianca ha perso sua sorella Stella a sette anni e al suo posto sono rimasti rammarichi e un implacabile senso di mancanza. Pagina dopo pagina, le ossessioni di Bianca vengono a galla come rifiuti indissolubili, gli stessi che lei classifica, ordina, butta all’aria e smaltisce, ognuno con il proprio intrinseco e doloroso valore affettivo. Mistero al castello Blackwood, di Stacie Passon film basato sul romanzo di Shirley Jackson Abbiamo sempre …

Non prenderla come una critica – Le ripetizioni di Giulio Mozzi

di Luigi Loi Giulio Mozzi esordisce a sessant’anni col suo primo romanzo Le ripetizioni, un po’ come fece Gesualdo Bufalino con La diceria dell’untore (anche quello fu un libro riscritto per anni, pensato a lungo, esorbitante).  Ma Mozzi non esordisce – visto che lo ha già fatto nel ’93 con la bellissima raccolta di racconti Questo è il giardino – semmai si ripete: cambia formato e passa al romanzo, incastonando sempre dei racconti in una cornice narrativa. Questa cornice è il protagonista, Mario, “un uomo che inventa storie, modifica la realtà, non è interessato alla verità, né sulle cose né sulle persone […] vuole sposare Viola ignorandone la doppia, forse tripla vita. Anni prima è stato lasciato da Bianca, subito prima che nascesse Agnese, che forse è sua figlia e forse no. È succube di Santiago, un ragazzo dedito a pratiche sessuali estreme, e affida alle fotografie la coerenza e consistenza della propria vita”. È impossibile riassumere meglio il romanzo, perché l’infinita frammentazione della struttura narrativa mette in crisi l’esigenza difensiva del lettore di dare …

5 libri a tema x 8 liste= 40 consigli di lettura per Natale e non

Lista di 5 manuali di scrittura, redatta da Valentina Grotta La scrittura non si insegna, di Vanni Santoni, Minimum Fax La sempre intrigante questione se seguire una scuola di scrittura serva o meno (tema affrontato ampiamente qui) riceve in questo libro una serie di risposte, alcune inedite. In più vi troverete l’elenco più completo (secondo Vanni Santoni) delle opere che dovreste leggere se volete fare il mestiere dello scrittore. Naviga le tue stelle, di Jesmyn Ward, trad. Alessio Forgione, NN editore È il discorso pronunciato da Jesmyn Ward alla cerimonia di consegna dei diplomi alla Tulane University, dove insegna. È la testimonianza di un percorso di vita fatto di difficoltà, rinunce e paure, condensate in un talento vero, capace di creare storie di grandissimo impatto. Il libricino è illustrato da Gina Triplett come una favola della buonanotte. Leggete e moltiplicatevi, di Romina Arena, Rubettino Scrivere sì, ma anche leggere richiede un certo impegno. Siamo più abituati a farlo a scuola, ma cosa ci insegnano davvero? Sono dell’opinione che quanto appreso al liceo lasci più frustrazioni …

La scrittura è un fantoccio appeso sopra la mia testa

di Beatrice Galluzzi L’ossessione per le parole è nata assieme alla smania del non poterle usare. Tra i banchi di scuola, costretta a un silenzio riverente, incapace nell’osservanza delle regole più elementari, quelle dello stare ferma e zitta. Nella perenne distrazione dai discorsi di cui intravedevo il significato, e che fluivano dalle labbra di maestre pazienti e volitive. Così come si conviene, dovevo stare attenta e partecipare, interloquire, rispondere.  E invece, scrivevo.  Più nozioni venivano messe in cattedra più il pensiero si dispiegava in diramazioni che non potevo fare a meno di imboccare, senza mai scegliere la strada che mi portava indietro, ma accelerando il passo. Come forma, la mia scrittura è cominciata in rima. Reduce da pomeriggi passati ad annusare l’enciclopedia dei Quindici, alternando filastrocche a detti popolari, costruivo poesie inzeppandole di parolacce, per poi leggerle ai miei compagni e divertirmi con loro. E ogni volta, venivo ripresa. Parla troppo, dicevano gli insegnanti, Beatrice parla sempre. Avevano ragione, ma se non avessi scritto sarebbe andata anche peggio. Sicuramente non avrei saputo che cosa farne, …

I dialoghi, il doppiaggio e la credibilità (che nulla ha a che vedere con la realtà)

«Quanti anni hai detto di avere?» «Sette e mezzo.» «Sbagliato! Non l’hai mai detto!» «Credevo volessi dire quanti anni ho.» «Se avessi voluto dirlo, l’avrei detto.» Humpty Dumpty e Alice, Le avventure di Alice nel Paese delle Meraviglie, Lewis Carroll. Faccio parte di quella schiera di persone che traggono piacere dalla visione di un film o di una serie solo se questi non sono doppiati. Sia che si tratti di un prodotto la cui versione originale è stata girata in una lingua che comprendo e della quale colgo ogni sfumatura, sia che si parli un idioma che mi costringe a saltare compulsivamente tra sottotitoli e immagini, l’imperativo è categorico: non riesco a guardare nulla di doppiato. Il mio problema con il doppiaggio riguarda più punti di vista e coinvolge diversi livelli di godimento dell’opera: ha a che vedere con quella che percepisco come la sua autenticità e, soprattutto, con la sua credibilità. Mi disturbano le voci artefatte dei (pur bravi) doppiatori; i suoni eccessivamente puliti, i tentativi degli adattatori di replicare, con risultati talvolta improbabili, degli …

Non prenderla come una critica – “L’amore a vent’anni” di Giorgio Biferali

di Luigi Loi L’amore a vent’anni di Giorgio Biferali è un romanzo che andrebbe letto con la massima benevolenza per tutta una serie di fattori a latere che ne costituiscono la vera forza. In primo luogo per la sua collocazione editoriale: è tra i romanzi della Tunué, salutati in questi anni come prodigio di intransigenza, ricerca stilistica e formale. Vanni Santoni, direttore editoriale della collana, ha fatto sì che a Latina arrivassero numerosi riconoscimenti di pubblico e critica, consacrati con vari approdi allo Strega. Un successo notevole (e meritato) per questa collana anomala nel panorama librario italiano. Ma anomalo è anche il romanzo di Giorgio Biferali all’interno della sua stessa collana, per due ragioni. La prima è il come la materia romanzesca viene trattata, così dissimile nel corpus dei romanzi Tunué: i due protagonisti, Giulio e Silvia, sono romani e abitano nella stessa via. Lui, voce narrante del romanzo, ultimo figlio (non voluto) ha dei genitori tutto sommato amorevoli e presenti, nonostante le piccole disfunzioni del quadro piccolo borghese che Biferali racconta; si innamora di …