All posts tagged: Adelphi

Non prenderla come una critica – Helgoland di Carlo Rovelli

di Luigi Loi Una collana di perle. Prima di acquistare mi piace sfogliare il catalogo dell’editore che si trova in coda ai suoi libri. Per esempio, 680. Hervé Clerc, Le cose come sono / 681. Alan Bennett, Gente / 682. Otto Carter, La chiave turchina etc. etc. Si tratta del piacere del collezionista, è il piacere di osservare l’abbondanza anche se non avrò mai la capacità materiale di leggere tutte queste pagine. Forse, è anche la possibilità di intuire una relazione tra questi libri, ordinati secondo numeri progressivi. Helgoland di Carlo Rovelli è al 756 della piccola biblioteca Adelphi, preceduto dai racconti di Jorge Luis Borges. Rovelli, da ottimo divulgatore e narratore qual è, racconta la storia della rivoluzione quantistica seguendo il movimento cronologico e la ricostruzione, ma le conclusioni sono paradossali: ogni elemento della realtà è sempre collegato agli altri, sia che si stia osservando il mondo degli atomi, sia che si osservi il mondo macroscopico. Insomma, la perla certamente esiste, ma è irrilevante fino a quando non è parte di un sistema di …

Gattopardi editoriali #4. Pecunia non olet

Pensiero più o meno diffuso vuole che l’editoria di un tempo fosse migliore di quella di oggi: libri più curati, maggior rispetto per gli scrittori, poco interesse per il profitto. Ma è davvero così o è solo la patina nostalgica di ciò che non abbiamo vissuto a farci sembrare tutto oro quel che in realtà è piombo (tipografico)? “Gattopardi editoriali” è la rubrica sull’editoria che cambia per restare (quasi) così com’è da sempre. Una delle cose più difficili da accettare, per chi si accosta al mondo editoriale per la prima volta, è il fatto che una casa editrice sia innanzitutto un’azienda, e come tale abbia bisogno di fare profitto, guadagnare, maneggiare vil denaro per potere sopravvivere, pagare i dipendenti e i collaboratori e continuare a pubblicare – magari lanciandosi anche in imprese rischiose – quei libri che ci piacciono tanto.Per molti, è complicato sostituire all’idea romantica di un’editoria iperuranica posta a distanze siderali dalla terrestre pecunia che olet, quella di un’editoria che deve fare tutti i giorni i conti con una cosa semplice come il “campare”.Eppure, denaro, profitto, …

Ripubblicare “La fornace” del maestro Thomas Bernhard

La longevità dei libri è molto variabile: pochi sono eternamente in catalogo, altri vivono un decennio di gloria, altri finiscono troppo presto al macero e si ripropongono soltanto sui canali di vendita online, con lo status di rarità e a prezzi irragionevoli. Non sempre, però, la durata della vita di un’edizione è proporzionale al valore dell’opera messa in commercio. Ci sono libri che, per i motivi più disparati, meriterebbero di tornare dall’oblio: Desiderata è la rubrica che ve li farà conoscere. Finora questa rubrica ha proposto autori meno noti, fuori catalogo e meritevoli di una collocazione editoriale di tutto rispetto. Questa quarta uscita devia da quel percorso per parlare di un autore acclamato dalla critica e apprezzato dal pubblico, l’austriaco Thomas Bernhard (1931-1989), e per riportare l’attenzione su uno dei suoi capolavori, La fornace (1970), da troppo tempo fuori catalogo. Bernhard è uno dei massimi autori contemporanei, noto per la prosa inconfondibile e l’immaginario feroce. Alcuni dei temi ricorrenti nelle sue opere sono: l’incomunicabilità («Parlo il linguaggio che soltanto io comprendo e nessun altro, così …

Gli Editoriali. Michele Orti Manara (Adelphi)

Redattori, social media manager, impaginatori, uffici tecnici, consulenti e ancora altri: sono loro gli Editoriali, persone che lavorano i libri prima che diventino libri. Chi sono, cosa fanno e come lo fanno: una serie di domande per scoprire qualcosa di più sui mestieri dell’editoria. Michele Orti Manara è nato a Verona e vive a Milano. Dal 2011 è social media manager di Adelphi. Ha un blog (nepente), una newsletter in cui segnala racconti (penelope) e un libro in uscita per Racconti Edizioni dal titolo Il vizio di smettere. Come hai iniziato e perché? Le mie prime collaborazioni editoriali – a dire il vero piuttosto sporadiche – risalgono al 2008 o 2009. Facevo lavori di redazione, ho scritto qualcosa come ghostwriter, e seguito alcuni progetti da collaboratore esterno. Sul perché, invece, mi trovo costretto a usare un’espressione abusatissima ma che corrisponde a verità: per passione. O meglio, visto che comunque stiamo parlando di lavoro, per cercare di trasformare la passione in un impiego fisso. Dato che, come detto, le prime collaborazioni non davano molte garanzie di stabilità, nel 2011 mi …

come scrivere una storia struggente e non farsi scoprire

Steve Tesich era uno sceneggiatore di Hollywood. Il protagonista del suo romanzo Karoo, si chiama Saul Karoo, ha cinquant’anni – poco meno di quanti ne avesse Tesich prima di morire – e di mestiere fa quasi lo sceneggiatore: Aggiusto sceneggiature scritte da altri. Riscrivo. Taglio e sistemo: taglio il superfluo e sistemo quel che resta. Sono uno scribacchino di professione con un’abilità che ha finito con l’esser considerata talento. Ho cominciato a leggere Karoo sapendo che avrei trovato un personaggio, uno stile e un’atmosfera simili a quelle de La versione di Barney, di Mordecai Richler. Avete presente lo stra-citato humor di Richler? Tutti prima o poi ne hanno parlato; la scheda Adelphi del libro dice ancora: “Una delle storie più divertenti che ci siano mai state raccontate”. Quando io lessi “La versione di Barney” lo humor non mi saltò così tanto agli occhi. Sì, c’era l’ironia, ma non mi sembrava una cosa così importante, una cosa di cui parlare tanto. A me incantavano le invocazioni che Barney Panofsky faceva alla donna che amava: «Miriam, la mia adorata Miriam»; «Oh Miriam, mia …