All posts tagged: scrittura creativa

ragione + sentimento: doppio workshop di scrittura

2 workshop autonomi ma gemelli, per conoscere le 2 facce contrapposte e indispensabili dell’atto di scrivere: lasciarsi andare, razionalizzare. E provare a farle funzionare insieme. 1° workshop: scrittura + sentimento mercoledì 16 – 23 – 30 novembre 2022 dalle 19:00 alle 21:00 su Zoom Scrivere è spogliarsi pezzo dopo pezzo seguendo il ritmo delle emozioni e dei ricordi. programma 16 novembre: diari e confessioni: chi siamo veramente? Chi raccontiamo di essere? Spiriti guida John Cheever, Virginia Woolf, Vladimir Nabokov e altri grandi maestri del raccontarsi. Esercitazioni per liberare la scrittura. 23 novembre: declinare i sentimenti. Dolore, piacere, perdita. Imparare a conoscere ed esercitare la memoria del corpo, tradurla in scrittura. Allenare e ampliare il proprio immaginario creativo. 30 novembre: maratona di scrittura. Cominciare la scrittura, fermarsi, prendere fiato. Ricominciare a scrivere, cambiare rotta e/o modificare il tiro, riprendere fiato. Spingere al limite l’immaginazione per avviare il processo di stesura di una storia. 2° workshop: scrittura e ragione mercoledì 11, 18, 25 gennaio 2023 dalle 19:00 alle 21:00 su Zoom Scrivere è disciplina e progettazione, imparare …

Scrivo perché intanto fuori è l’alba

di Nicoletta Verna Scrivo in primo luogo perché mi consente di tergiversare quando non so bene cosa dire. (Fra me e mio fratello ci sono 15 anni, e quando io ero una bambina e lui un ragazzino non è che avevamo molto da dirci – lui poi aveva interessi stravaganti tipo la sua Citroën Diane, la Jolly-Colombani Basket e una ragazza carina e minuta, mora, che ogni tanto invitava a casa.  Casa nostra era piccola, io e lui dormivamo nella stessa stanza e un pomeriggio c’era da noi questa ragazza, e io gli stavo fra i piedi. “Perché [ehm] non esci un po’ a giocare?” “Perché a giocare da sola mi annoio.” Stavo seduta sul suo letto dondolando i piedi. Ero una bambina egocentrica, come tutti i bambini, e piuttosto invadente. La ragazza ci guardava scocciatissima.“Ok. Perché non vai a leggere qualcosa?” “Perché non so fare. Ho quattro anni.”Prese il primo libro che trovò sulla scrivania, un manuale di elettrotecnica, e me lo aprì di fronte. “Seguimi. Questa è la A, poi c’è la B, …

Perché non voglio fare l’editor

di Modestina Cedola Tra il 2020 e il 2021 ho seguito un corso base e un corso avanzato per editor, ho imparato molto e mi sono goduta il percorso ma finisco con un’unica ferma convinzione: io non voglio fare l’editor. Per me leggere è sempre stata la possibilità di scoprire il mondo. Nascere e vivere in un piccolo paesino di una provincia pugliese ti regala moltissime esperienze meravigliose ma non di certo la capacità di guardare in maniera ampia alle cose. Se ho scoperto la complessità del mondo pur senza riuscire a decifrarlo e se ho capito la varietà umana imparando a non applicare il metro del giudizio del paese, lo devo ai libri. Nasco in una famiglia di non lettori. Durante la mia infanzia in casa mia c’erano tre libri: uno di favole, con una copertina rossa, a cui i miei fratelli avevano strappato delle pagine, una vecchia edizione di Heidi scarabocchiata sempre dai miei fratelli e Un amore senza fine di Scott Spencer comprato, ma mai letto, da mia madre. Se da un …

Scrivo per avvicinare i vivi, i morti e chi non è ancora nato

di Riccardo Capoferro Non so dire con chiarezza perché scrivo. A un dato momento della mia vita – forse tardivo – voci, visi, chiaroscuri, scorci di luoghi immaginari hanno iniziato a mulinarmi in testa: un ronzio di mosche che si è via via ingrossato, fino a diventare, nel corso degli anni, un sonoro battito d’ali. Potrei provare a spiegare razionalmente, con uno sforzo di astrazione, i processi da cui tutto è scaturito, ma preferisco raccontare quel che ho vissuto. Dunque lo racconto. Quel turbinio di cose inesistenti, che spesso mi distraeva da cose più serie, si è rivelato presto bisognoso di cure, di un’attenzione vigile. Mi sono ritrovato, così, a inseguire l’aria, a prenderla tra le mani e modellarla.  Non è un’arte che si impara dal niente: ha richiesto pazienza, e lunghe conversazioni con dei fantasmi. Ma è stata prodiga di piaceri: il piacere di sentire il linguaggio che si sveglia; di vedere pallide ombre del pensiero che allignano nel mondo sensibile e diventano visioni, emozioni, azioni; di coltivare piccoli viluppi di esseri e cose, …

Fake

A seguito della nostra call abbiamo ricevuto 106 racconti. Letti e selezionati dalla classe di Apnea ’20/’21, ne sono infine stati scelti 14 per la pubblicazione. Questo è il quattordicesimo e ultimo racconto, scritto da Erika Nannini. Non è entrato inizialmente nella rosa dei selezionati, ma è stato recuperato da Francesca de Lena per l’estrema naturalezza dei dialoghi e la penna molto precisa dell’autrice. Il racconto ha richiesto un editing mirato a chiarire alcuni passaggi di snodo, salvaguardando il realismo dei dialoghi e senza snaturare l’originalità del testo. Particolare attenzione è stata prestata al ritmo della narrazione. Hanno curato il testo prima la corsista di Apnea Monica Laudonia poi le caporedattrici. Attraverso dialoghi serrati che riproducono un parlato quotidiano elevato e con un linguaggio intriso dai tecnicismi dell’arte, l’autrice ci guida, mentre seguiamo il passeggero, in una riflessione estetica che si pone la domanda fondamentale: cos’è che fa di un lavoro un’opera d’arte? di Erika Nannini Superati i Ponti di Vara la strada cambia colore, una cenere bianca, opaca ricopre la terra e l’erba più bassa. La breccia stride …

Denti

A seguito della nostra call abbiamo ricevuto 106 racconti. Letti e selezionati dalla classe di Apnea ’20/’21, ne sono infine stati scelti 14 per la pubblicazione. Questo è il tredicesimo, lo ha scritto Antonia De Sisto e, più che un editing, ha richiesto l’invio di un seconda stesura. Era infatti dall’inizio potenzialmente molto interessante, secondo Francesca de Lena, ma quasi completamente involuto. Hanno dato molti suggerimenti di sviluppo, in un procedimento maieutico, prima il corsista di Apnea Paolo Montagna, poi le nostre ottime caporedattrici. Correzione a cura della redazione. Brava l’autrice a riprendere il racconto in mano e, praticamente, riscriverlo tutto da sé. Una guerra di posizione si consuma nel breve tempo di una seduta psicoanalitica nella trincea che si scava tra la poltrona dell’analista e il lettino in cui si sdraia una paziente. Al centro dello scontro ci sono i denti, elemento reale e figurativo che per la paziente vale tutto: barriera tra il dentro e il fuori, tra sé e gli altri, tra sanità e malattia. di Antonia De Sisto I piedi paralleli di fronte all’ascensore, il …

“Il grande libro della scrittura” di Marco Franzoso: un viaggio faticoso, come la scrittura

di Anna Coluccino Appena terminata la lettura di questo poderoso manuale, mi si è palesata nella mente la battuta di Umberto Eco su Il Conte di Montecristo di Dumas: un libro di quasi mille pagine che poteva essere raccontato usando un quinto delle parole, ma, fosse stato così, non sarebbe stato lo stesso libro.  Perché sì, è vero: il testo di Franzoso è ridondante, a tratti lo è in modo quasi snervante. Per svariate pagine, pare formulare in modi più o meno diversi sempre gli stessi concetti, ma è vero pure che il segreto dell’apprendimento profondo è la ripetizione, e se si è completamente a digiuno di nozioni e tecniche narratologiche, al termine della lettura de Il Grande Libro della Scrittura si avranno le idee molto chiare riguardo i passaggi necessari a portare la propria opera a una forma definitiva, a una stesura che possa essere letta e apprezzata.  Ché questo, in fondo, dovrebbe essere l’obiettivo finale della scrittura: compiersi, comporre una storia e metterla al mondo in forme che le consentano di essere compresa, …

Tutto qui il mondo?

A seguito della nostra call abbiamo ricevuto 106 racconti. Letti e selezionati dalla classe di Apnea ’20/’21, ne sono infine stati scelti 14 per la pubblicazione. Questo è il dodicesimo, lo ha scritto Alessandro Busi e ha richiesto un editing che rendesse più esplicito il collegamento tra la prima e la seconda parte, introducendo il personaggio femminile. È stato lavorato dalla corsista di Apnea Paola Ascani prima e dalle caporedattrici poi. Correzione a cura della redazione, Francesca de Lena è intervenuta per eliminare il primo incipit, che appesantiva inutilmente. Goffredo vive sentendo il peso della storia di suo nonno, omonimo eroe di guerra. Quando incontra Laura, astronoma e maga, grazie a lei scopre un nonno differente da come glielo avevano raccontato fino ad allora. Personaggi originali, immagini forti e una sensibilità autoriale che riesce a creare di un’atmosfera ricca di contrasti inaspettati. di Alessandro Busi  Il cielo è un tetto sopra le casequindi alla fine non usciamo mai[Zen Circus, Appesi alla Luna] Goffredo Lai si chiama come suo nonno. Suo nonno Goffredo Lai era stato un eroe della Guerra …

Scrivo perché non ho bisogno che qualcuno scriva per me

di Emiliano Ereddia Perché scrivo. Una domanda così semplice (appena due parole) ma che nasconde in realtà tante risposte per quante sono le stratificazioni implicazioni connessioni tra la mia vita e il mondo, che sarei tentato di aggrapparmi al fatto che questa domanda in apparenza così lineare e facile in realtà non ha nemmeno bisogno del punto interrogativo per essere posta, e che la mancanza di quella speciale melodia interrogativa ascendente renderebbe essa stessa (domanda) risposta al quesito: scrivo perché scrivo, potrei dire. Ma sarebbe troppo semplice. E io non ho mai scritto percorrendo la strada della semplicità. Occorre che faccia una premessa. Mi serve ad assicurare e salvaguardare il me di domani, la genuinità futura delle mie idee a venire. Se ieri, o l’altro ieri, o una settimana fa o un mese fa o un anno fa o qualche lustro addietro mi avessero chiesto perché scrivo, avrei dato delle risposte ben diverse da quelle di oggi [oggi quindici giugno duemilaventuno], per cui domani, queste risposte che sto per dare, di certo non varranno più; …

Della stessa sostanza

A seguito della nostra call abbiamo ricevuto 106 racconti. Letti e selezionati dalla classe di Apnea ’20/’21, ne sono infine stati scelti 13 per la pubblicazione. Questo è l’ottavo, lo ha scritto Luca Franzoni e ha richiesto un primo intervento di editing per emanciparlo da un eccesso di evocazione che conduceva verso troppe e sfocate direzioni. Bisognava lavorare anche al ritmo dei dialoghi e dello sviluppo della storia. Lo ha fatto la corsista di Apnea Monica Ludonia, con correzione a cura della redazione. Un secondo intervento di tensione e montaggio è stato fatto da Francesca de Lena soprattutto sull’incipit e sul finale. Ogni mattina Luce e il signor Forco si incontrano sulla spiaggia e osservano ciò che viene dal mare: agli occhi bambini di Luce le meduse spiaggiate e morenti si trasformano nel simbolo delle debolezze adulte. Grazie a un sottile gioco di capovolgimenti e rimandi, realtà e apparenza, bene e male, vittime e carnefici si rivelano fatti della stessa sostanza, in un crescendo di tensione emotiva in cui il male striscia, pronto a scattare …