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Ma Borges non è un orologiaio del racconto

di Giuseppe Cofano [dal nostro corso di critica letteraria a cura di Matteo Marchesini, un esercizio di critica della critica: dove si critica Giovanni Raboni che a sua volta aveva criticato Jorge Luis Borges] Jorge Luis Borges è stato tra i volti letterari ante litteram del postmoderno. I suoi giochi di labirinti, finzioni, specchi, di infinite ripetizioni e di esplorazioni libresche, al centro dei più celebri racconti pubblicati già negli anni quaranta, sono diventati, qualche decennio dopo, il simbolo per eccellenza di una teoria filosofica e di un gusto letterario e artistico che ha inteso eliminare concetti ingombranti come la verità e la fattualità in nome della fantasiosa e libresca ode alla finzione e alla speculazione. Questo, la sua natura di precursore e di ponte tra modernismo e postmodernismo, è uno dei motivi che hanno decretato lo straordinario successo dello scrittore di origini argentine e il fascino che le sue opere hanno esercitato presso autori di assoluta rilevanza (in Italia, per citarne qualcuno, due pesi massimi come Italo Calvino e Umberto Eco, il quale addirittura …

Specchio riflesso, signor Borges

di Carmen Verde [dal nostro corso di critica letteraria a cura di Matteo Marchesini, un esercizio di critica della critica: dove si critica Giovanni Raboni che a sua volta aveva criticato Jorge Luis Borges] È borgesiana la stroncatura che Giovanni Raboni fa di Jorge Luis Borges? Lecito domandarselo, dato che è Raboni stesso a chiederselo (facendoci tornare in mente, fra l’altro, che il primo a dire “Ne ho abbastanza di Borges” fu Borges stesso). La risposta è: no, lo spirito con cui Raboni smonta l’Omero argentino non è borgesiano. Non ne ha la postura di statua. E però, dato che com’è noto sempre i sentieri si biforcano, la risposta è anche: sì, la stroncatura di Raboni è borgesiana, e in un modo birichino.   A Borges i detrattori non sono mancati mai: restando in casa sua, il porteño Roberto Arlt (“Scrittori che hanno una fama superiore ai propri meriti? Borges, certo, benché ancora non possegga una sua opera”); e, siccome leggenda vuole che segretamente i due si amassero (“unire Borges e Arlt è una delle …

Efecto boomerang. Come la critica di Raboni a Borges finì per ritorcersi contro

di Martina Ásero [dal nostro corso di critica letteraria a cura di Matteo Marchesini, un esercizio di critica della critica: dove si critica Giovanni Raboni che a sua volta aveva criticato Jorge Luis Borges] Un uomo che si dedica per anni alla traduzione di un’opera labirintica come La recherche proustiana non può che indurre chiunque si accosti al suo cospetto a una genuflessione o, in caso di dolori articolari, quantomeno a una levata – e non metaforica – di cappello. Tuttavia, anche Dante Alighieri, pur avendo composto uno dei massimi capolavori dell’umanità, non era esente da asprezze ideologiche e comportamentali che rendevano la sua compagnia assai poco piacevole in ambienti svariati; così Raboni, inzuppato il suo cornetto alla crema nel cappuccino, lascia scoccare una freccia avvelenata contro Jorge Louis Borges, sottostimando l’effetto boomerang di certi dardi ricurvi. L’opera borgesiana viene ridotta a due esigui e singolari capolavori, i racconti di Finzioni e l’Aleph, e anch’essi appaiono sminuiti all’essenza di una macchinazione narrativa tanto lucida quanto semplice, al punto da poter essere memorizzata e riproposta nel …

Prendila come una critica 3 – fragole e uova di Savinio

[dal nostro corso di critica letteraria a cura di Matteo Marchesini, esercizi di analisi del racconto Mia madre non mi capisce di Alberto Savinio] Fragole in dicembre! di Massimo Grecuccio Ci sono buoni indizi per arrivare a credere che in Mia madre non mi capisce il narratore sia una prima persona camuffata da terza. Buoni indizi non significa certezza. Osserviamo però che Nivasio, nome, è l’anagramma di Savinio, il cognome dello scrittore, che Maria è la moglie di Nivasio, e che Angelica e Ruggero, i figli del racconto, si chiamano come i figli dello scrittore Savinio, sposato con Maria. Nel racconto il cognome della famiglia è Dolcemare, ma questo indizio è debole, per la ragione che non è un vezzo raro che uno scrittore usi pseudonimi (in questo caso: lo pseudonimo di uno pseudonimo). C’è altro che dal racconto porta a Savinio, ed è una casa nella località balneare Poveromo, casa di proprietà della famiglia, dove Maria e i bambini vanno per le vacanze estive. Al di là delle corrispondenze tra la famiglia di Savinio …

Prendila come una critica 2 – La camera oscura e troppo chiara di Savinio

di Martina Ásero [dal nostro corso di critica letteraria a cura di Matteo Marchesini, un esercizio di elogio e di stroncatura del racconto Mia madre non mi capisce di Alberto Savinio] ELOGIO In una camera oscura Mentre il 31 dicembre in casa dell’affermato scrittore Nivasio Dolcemare si celebra l’immancabile cena di commiato per l’anno al crepuscolo, in una stanza nascosta si compie un parallelo rituale  di riconoscimento che lascia i lettori stupefatti, per la delicatezza e lo strazio. Stati d’animo opposti, eppure conviventi, come tutte le situazioni che combaciano in questo breve, bellissimo racconto. Un autore imborghesito che veglia la notte con la mollezza di un poeta ormai estinto, una moglie che ha sottratto un nome matriarcale, e ha l’orgoglio, ma non la monumentalità, per poterlo indossare, un cameriere la cui furbizia, da nota di demerito, si converte in promozione professionale. Tutto nella scrittura di Savinio sembra sdoppiarsi, persino l’autore anagrammato nel protagonista. Lo sdoppiamento inizia con la collocazione della casa in una via signorile in cui le abitazioni civili si specchiano negli scheletri arborei …

Prendila come una critica 1 – cuore e realtà di Alberto Savinio

di Giuseppe Cofano [dal nostro corso di critica letteraria a cura di Matteo Marchesini, un esercizio di elogio e di stroncatura del racconto Mia madre non mi capisce di Alberto Savinio] ELOGIO La stanza segreta del cuore di Savinio Nella quieta vita borghese di Nivasio Dolcemare, protagonista del racconto Mia madre non mi capisce, tutto concorre a un senso di felicità e di benessere. Il calore familiare, il successo professionale come scrittore, la cerchia di amicizie agiate: tutto riempie il suo lussuoso appartamento «di una vibrazione di felicità». Seguiamo divertiti il passo irresistibile con cui Nivasio rincasa durante una dolce serata natalizia e gli vengono incontro il portiere del palazzo, il servo fedele, la moglie scintillante e profumata, i bambini affettuosi, gli ospiti deferenti. Nivasio è un uomo appagato, non deve chiedere nulla di più alla vita. Ma il tarlo c’è, ed è simboleggiato dalla figura della madre. Il ricordo della sua presenza forte, e poi della sua agonia e della sua morte, si ripresenterà a intermittenza, ineludibile, fino a quando crollerà il fondale delle …

Almeno da morta

A seguito della nostra ultima call, la classe di Apnea ’22/’23, insieme con la redazione e sotto la supervisione di Francesca de Lena, ha letto, selezionato e poi editato 5 racconti per la pubblicazione. I 5 racconti sono stati letti dalla giuria di scrittrici Barbara Fiorio, Veronica Galletta e Sarah Savioli, che hanno decretato il podio. L’autrice di Almeno da morta è Elena Marrassini. Il racconto è stato editato dalle allieve editor Chiara Averna e Ambra Dini e ha vinto il primo premio della nostra call: Progettazione, con Luca Mercadante. Il primo step del nostro coaching. Il racconto si svolge nell’arco temporale di circa mezz’ora, all’interno dell’ufficio di una piccola impresa di pompe funebri, durante una assurda lectio magistralis tenuta dal protagonista, il quale si rende conto di avere di fronte, oltre che un cliente, una persona in difficoltà con sé stesso e con la vita, esattamente come lui, che è vissuto fino a quel momento in una bolla di lavoro e di sua madre, la sua strana madre, unica titolare dell’impresa. di Elena Marrassini Ma tu finora …

Polly TV

A seguito della nostra ultima call, la classe di Apnea ’22/’23, insieme con la redazione e sotto la supervisione di Francesca de Lena, ha letto, selezionato e poi editato 5 racconti per la pubblicazione. I 5 racconti sono stati letti dalla giuria di scrittrici Barbara Fiorio, Veronica Galletta e Sarah Savioli, che hanno decretato il podio. L’autore di Polly TV è Luca Dore. Il suo racconto è stato editato dalle allieve editor Daniela Pala e Dalia Merotto e ha vinto il secondo premio della nostra call: la consulenza sull’idea, con Francesca de Lena. Marzio Maran, titolare di un’emittente privata prossima allo spegnimento digitale, in auto insieme alla sua amante slovena e al suo ex socio cui deve migliaia di euro, provoca un incidente stradale. Gli uomini si salvano mentre la ragazza, Apollonija, finisce in coma. Maran annuncia il suicidio in diretta dalla sala rianimazione, ma viene bloccato. I video finiti in rete fanno crescere l’attenzione e viene creata una trasmissione in streaming chiamata Polly TV, con un vero palinsesto quotidiano. di Luca Dore La telefonata tanto attesa da …

Il pane di Sant’Antonio

A seguito della nostra ultima call, la classe di Apnea ’22/’23, insieme con la redazione e sotto la supervisione di Francesca de Lena, ha letto, selezionato e poi editato 5 racconti per la pubblicazione. I 5 racconti sono stati letti dalla giuria di scrittrici Barbara Fiorio, Veronica Galletta e Sarah Savioli, che hanno decretato il podio. L’autrice di Il pane di Sant’Antonio è Emanuela D’Amore. Il suo racconto è stato editato dalle allieve editor Silvia Pillin e Giovanna Tondini e ha vinto il terzo premio: una scheda di lettura redatta dalla caporedattrice Patrizia Carrozza. La protagonista di questo racconto è la madre di una bambina affetta da trisomia 21. Lasciata dal marito, la donna prova un senso di quiete solo quando fantastica sulla morte o sull’abbandono di sua figlia. Ma sarà il miracolo profano posto a chiusura del racconto a donarle una nuova e più durevole serenità. di Emanuela D’Amore A volte sogno animali cattivi, animali furiosi che vogliono aggredirmi. Mi sveglio con la pelle trasparente e in quei giorni mi copro parecchio prima di uscire, perché …

Il pontile

A seguito della nostra call Interno giorno, la classe di Apnea ’22/’23, insieme con la redazione e sotto la supervisione di Francesca de Lena, ha letto, selezionato e poi editato 5 racconti per la pubblicazione. L’autrice di La compagnia è Roberta Spagnoli, e il suo racconto ha richiesto pochissime correzioni, a cura dell’allieva editor Eleonora Giudici. Olga vive in ospizio e riceve la visita di Erminia, amica di una vita. Olga sembra persa nella fragilità dell’età mentre Erminia celebra una vitalità giovanile ancora forte. La percezione si ribalta quando cominciano a rievocare un episodio traumatico di gioventù. di Roberta Spagnoli Come ogni mercoledì Erminia arriva, fresca di parrucchiere, e con un cenno mi chiede come sto.  Sto qui nella sala comune, come gli altri, le rispondo. Come gli altri sto seduta, in attesa che venga il mio turno. Come sto. Sto nel mio puzzo di borotalco, con le mani storte che tremano. Lei mi guarda diffidente, trattiene un po’ il respiro, come se la vecchiaia fosse contagiosa.   Sa che non le manca molto: il suo turno è sempre più vicino, …